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SIRIA

Questo bellissimo nome si addice perfettamente a questa splendida ragazza, dai lineamenti un po’ esotici, che ricordano proprio quelli delle donne orientali.

Lei è quella classica ragazza molto alta, grande, robusta, che occupa spazio e incede con passo pesante.

“Sono sempre stata così”, si dice rassegnata alla prima visita. Ha sfruttato la sua fisicità giocando a pallavolo per 11 anni, dopo la maturità ha smesso e la mancanza di tutti gli allenamenti l’hanno fatta gonfiare e ora è proprio arrivata ad un punto che non si piace.

Studia a Verona, vive con la mamma che cucina in modo sano, mentre le Domeniche dalla nonna sono sempre un pranzo di Natale. Il moroso, alto e magro, mangia tutto ciò che vuole senza ingrassare (“bastardo”).

Non fa molti errori a livello alimentare, solite cose: qualche colazione saltata, qualcuna al bar, qualche snack confezionato per merenda, a pranzo pasta in bianco e i formaggi che vanno per la maggiore. Non ama l’ambiente “palestra”, preferisce stare all’aperto, camminare ed allenarsi a casa con una App.

Chiedo a Siria qual è il suo obiettivo.

“Perdere qualche chilo. Almeno 10!”     (Alla faccia del “qualche”!)

Quindi chiedo cosa vuole davvero.

“Mi sono sempre vista diversa. Mi hanno sempre dato della “robusta”, quella con le spalle larghe. Sono stufa di questi commenti. Voglio sentirmi meglio con me stessa e poi con gli altri. Meno stanca. Voglio guardarmi allo specchio soddisfatta, provarmi i vestiti e vedere che mi stanno bene tutti. Perché no, ricevere qualche bel complimento, e sentirmi finalmente me stessa e non quella etichettata.”

Era il 30 Gennaio.

Vedo Siria il 21 Febbraio, poi il 28 Marzo e infine il 20 Giugno.

Ha imparato a bere di più, a mangiare di più e meglio, a gestire il rapporto con il cibo e le emozioni legate al suo corpo. Si allena regolarmente per il piacere di farlo e va a camminare quando c’è il sole, più per ricaricarsi che per sudare. Non rinuncia ad uscire con gli amici e a bersi lo spritz (la vita, specie a 20 anni, è anche questa) e continua a fare felice la nonna alla Domenica (perchè si sa, l’amore è anche questo).

A Gennaio le avevo chiesto come si immaginava a risultato raggiunto.

“Con i pantaloncini corti a vita alta e una maglietta corta sopra, pancia fuori!”

Ed è proprio così che la ritrovo oggi (20 giugno), con un fisico da modella, un sorriso sgargiante e una sicurezza in se stessa che trasuda da ogni poro!

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“Sono passata da una 46 a una 40! Mi sento super energica, non sto rinunciando a nulla e mi sento finalmente me stessa..”

E si vede cara Siria. Eccome se si vede.

Bravissima e Bellissima!

 

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COERENZA

Sì, questa SONO IO.

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La prima foto è stata scattata il 25 Ottobre 2018, la seconda sabato 20 Aprile 2019. Sono passati solo 6 mesi.

Sei mesi in cui sono successe tantissime cose, soprattutto dentro di me.

Le poche, pochissime persone che mi conoscono nel profondo sanno che tra Settembre e Ottobre 2018 ho avuto un momento di difficoltà, durante il quale mi sentivo persa, non sapevo bene chi ero e dove ero diretta. Avevo smesso di sognare, smesso di credere in me.  Sì, nonostante il  mio carattere sempre combattivo e la mia energia che sembra inesauribile.

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(I momenti difficili sono quelli che ti aiutano a capire dove sei arrivato e dove vuoi andare)

E anch’io, come tutti, nei momenti di tristezza, mi lascio andare dal punto di vista fisico. Mi consolo con il cibo, perchè sono una golosona, perchè il cibo è palliativo, perchè cercare rifugio nel cibo è normale, è biologico, neuro-biologico.

(Trovare consolazione nel cibo è normale)

Ma poi, ad un certo punto guardandomi allo specchio, ma soprattutto guardandomi dentro, ho realizzato e ammesso a me stessa che ero insoddisfatta.

(Diventare consapevoli che non si sta bene è il primo passo)

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E la cosa più intelligente che io abbia fatto in quel momento è stato chiedere aiuto.

(Chiedere aiuto è il secondo)

Di certo sapere cosa si deve mangiare, cosa è giusto e cosa è sbagliato, non basta. Non potrei esserne un esempio migliore!!

(Sapere cosa è giusto mangiare non basta)

Anche fare movimento può non bastare! Io sono un’istruttrice di fitness dall’età di 18 anni, mi piace correre e di certo so fare alcuni esercizi di tonificazione, o almeno pensavo di farli in modo corretto. Facevo l’insegnante di aerobica-step 2 ore a settimana, ma evidentemente non bastava. O meglio, non lo stavo facendo nel modo giusto, o con l’intensità giusta.

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Mi sono affidata ad un professionista, Giulio Bissaro (che trovate a Vo’, ha un suo studio di Personal Trainer “Best4You”) e attraverso le sue lezioni di personal, il suo credere in me, il suo spronarmi sempre oltre i miei limiti, ho raggiunto risultati che nemmeno immaginavo. Non solo estetici, soprattutto di resistenza e potenza.

(Fare attività fisica può non bastare se non stai facendo la cosa giusta)

Quante volte sfogavo con lui le tensioni e le preoccupazioni, quante altre arrivavo scarica e lui con una battuta mi strappava un sorriso e andava subito meglio. Prendermi quell’ora a settimana per me è stata medicina. Cambiare veste, da istruttrice ad allieva. Sentire  che non dovevo avere  tutto sotto controllo, ma c’era qualcun’altro che si occupava di me.  Staccare la spina e parlare dei miei sogni. Sentire che stavo facendo qualcosa per me, solo per me.

(Bisogna dedicarsi del tempo, anche poco, ma di qualità, dove  ci si sente bene)

MI sono allenata, ci ho dato dentro, non mi sono raccontata scuse.

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(Non basta  capire cosa si vuole, bisogna agire!)

Avevo un obbiettivo bene preciso: di certo non prepararmi per la prova costume, nè dimostrare qualcosa a qualcuno.

Volevo vivere uno dei miei valori più alti: la COERENZA.

Volevo sentirmi bene nel mio corpo, per essere il meglio di me, per aiutare altre persone a stare bene con se stesse, volevo la mia autostima al massimo perchè già ci pensa la vita a metterti i bastoni fra le ruote.

(è importante capire qual è il tuo obbiettivo, ma ancora di più il suo significato profondo)

Ho fatto sacrifici, ma senza fare mai una rinuncia. Ho fatto molte SCELTE, per il mio benessere. Adoro i dolci, un pezzetto di cioccolato al giorno non me lo faccio mai mancare. Esco a cena almeno una volta a settimana, una pizza a settimana, e lo spritz per me è un sentimento.

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(L’atteggiamento che hai nelle cose di ogni giorno ti porta davvero lontano, Volersi Bene è uno stile di vita)

Inoltre una cosa importante da dire è che in questi 6 mesi, in queste 2 foto, il peso è sempre lo stesso. Sono 1 metro e 48 ( Sì, e ne vado fiera!)  per 57 kg circa.  E il mio BMI è 26: ovvero SOVRAPPESO. In entrambe le foto.  Quindi il peso non dice nulla di una persona!!

E infine vorrei dire che forse da vestita, tra Ottobre ad Aprile, da fuori,  non si vede una gran differenza. Quindi non si sa mai cosa c’è sotto ad un vestito, ma se hai un occhio attento puoi capire cosa c’è sotto ad un sorriso.

Volersi Bene è un cammino: ci sono momenti in cui si va via lisci e veloci, altri pezzi sono in salita e ci sono difficoltà inaspettate. E poi ci sono grandi curve, momenti in cui ci sentiamo così lontani dalla meta.

L’importante è continuare a camminare.

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In questa serata con la mia splendida cugina mi sono fatta una promessa, e per me è stato davvero importante! 
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ANNA

Anna arriva da me con un’amica.

“In due ci facciamo coraggio”, mi hanno detto. E io intanto mi chiedevo se sono così “spaventosa”!

Rileggo i miei appunti presi su Anna durante il nostro primo incontro, le sue testuali parole: “Sono una barista, ti lascio immaginare! Non ho tempo per fare attività fisica e ho un’alimentazione squilibrata. Prima ero una persona attiva, ora.. la verità è che non ho voglia. Sì, la mia è più che altro pigrizia! E poi ho mal di schiena..”

Quando le chiedo quale sia il suo obbiettivo, si mette subito una mano sulla pancia: si sente sempre gonfia, con problemi di meteorismo, e tutti quei sintomi poco simpatici legati alla sindrome dell’intestino irritabile.

“È diventata un’ossessione. Non so più come comportarmi, specialmente quando mangio fuori.. insomma, ormai non esco nemmeno più volentieri a cena. Forse è un problema di intolleranze alimentari, dici che dovrei fare il test?”

Mi parla di tutti gli alimenti che ha pian piano eliminato dalla sua dieta, di altri problemucci di salute, di un episodio di intossicazione di qualche anno prima.

Io annoto tutto.

Annoto anche quello che non mi dice: la tensione sul suo viso, quel velo di tristezza che la avvolge, la piccola ruga ai lati della bocca, mentre mi dice che ultimamente non ha più voglia di comprarsi da vestire.

Anna ama il suo lavoro, le piace il contatto con la gente, ma a volte qualcosa la fa arrabbiare, e lei “il nervoso” se lo tiene tutto dentro.

Anna ama il suo compagno, a volte però sente la responsabilità di essere forte anche per lui, e non cerca aiuto per non disturbare.

Anna ama la sua vita, ma ora le manca lo sport, un paracadute su cui contare, un corpo che la faccia sentire energica.

Al primo controllo, dopo solo 15 gg, Anna era rinata. 🤩

“Non so se sono calata, ma mi sento da dio! Il gonfiore è praticamente sparito, non puoi capire quanto questa cosa mi faccia sentire più libera!”

Più libera di parlare quando qualcosa non va, più libera di prendersi del tempo per sè, più libera di azzardare una piccola corsa quando si sente di potercela fare.

Anna fiorisce.

Più la vedo ai controlli, più i suoi colori sono vividi, la pelle del viso più distesa, la sua luce più forte. È più disinvolta, più aperta, si vede che sta bene nel suo corpo anche solo nel modo di sedersi sulla sedia.

Passano i mesi e ogni volta è quasi incredula nel vedere il peso che scende, ripetendo a me e a se stessa che “non sto facendo fatica, semplicemente sto più attenta, mi dedico del tempo per mangiare, mi fermo quando mangio, bevo di più e ho ripreso a fare un po’ di movimento!”. È tornata ad essere la persona ATTIVA di una volta.

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“Sì, a volte le scariche, i disturbi o il gonfiore tornano, ma mi rendo conto che sono legati allo stress della giornata, o a qualche mio pensiero.. e allora basta mettere le scarpe da ginnastica, e pian piano tutto passa..”

L’ultima volta che l’ho vista era un po’ infastidita: “Un sacco di gente mi chiede incredula cosa ho fatto, parlo di te, do il tuo numero.. poi le rivedo e di nuovo la stessa frase, ma intanto non ti hanno chiamata. Ma dico io, vai: inizia il tuo percorso, vedrai come starai meglio poi!!!”

Rispondo con dolcezza: “Sai, Anna, ad ogni persona il suo tempo. Non è facile per nessuno, ed è meglio aspettare il momento giusto, che iniziare un percorso pieni di dubbi! CI VUOLE CORAGGIO a rimettersi in gioco, a prendere in mano la propria vita e trascinarsi fuori dalla zona di comfort. Tu sei stata bravissima, ne hai avuto tanto e continui a mantenere il tuo risultato: sii fiera di te perchè io lo sono tantissimo!”

E poi fra me e me penso che al primo incontro siete venute in due.. perchè insieme ci siamo fatte coraggio!

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“Non mangio le verdure!!!”

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In un dei nostri incontri, mentre si “lavorava” con frutta e verdura..

Questa è la storia di una ragazza normalissima , come mi disse lei alla prima visita.

Una ragazza intrappolata in un blocco mentale che le impediva di affrontare frutta e verdura, se non erano completamente frullate e mescolate ad altre cose. Mi raccontò del suo continuo disagio nell’essere ormai donna, professionista, moglie e magari in futuro madre, e convivere con questo fardello, che le impediva ogni giorno di viversi a pieno i momenti di convivialità con amici e parenti.

Il problema era perlopiù legato alla consistenza e all’ingestione di frutta e verdura, che le provocava un immediato senso di soffocamento e repulsione.  Ma desiderava tanto spogliarsi di questo impiccio, ma ancor di più di quell’etichetta che le avevano cucito addosso: “la bambina capricciosa”.

Questa meravigliosa ragazza in sei mesi ha perso molte cose:

  • Ca 10 kg
  • 12 cm nel punto vita
  • 15 cm nel ventre
  • 16 cm nei fianchi
  • 14 cm nella coscia radiale
  • 8 cm nel ginocchio
  • + di 6 cm nelle braccia
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Qualche dato tecnico

Ha perso la convinzione che ormai le cose sarebbero rimaste così per sempre;

ha perso la paura di lanciarsi in quello che nella sua testa sembra spaventoso;

ha perso le catene che la tenevano legata ad una situazione diventata per lei “normalissima”.

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Con il vestito da sposa, il giorno del matrimonio, e dopo 6 mesi dal nostro primo incontro: “Riprovandomelo ho pensato, ma perchè non  sono venuta prima da te?! ;P”

Ma ha anche acquisito altre cose:

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Il primo giorno che mangiò un’insalata mista, con radicchio carote e pomodori, dopo 25 anni di rifiuto delle verdure crude.
  • Un corpo con delle forme più armoniose
  • La libertà di mangiare un po’ di tutto
  • Il piacere di alcuni alimenti, nel loro gusto che ormai aveva dimenticato e nella loro comodità di preparazione

 

 

 

 

 
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Ha recuperato la stima di sé e una sicurezza nuova, come figlia, sorella, moglie e professionista;

ha ritrovato la voglia di osare e chiedersi di più nella vita;

ha acquisito la consapevolezza che niente è automatico, ma tutto dipende dalla nostra volontà.

20171122_000959Il prima e dopo, con una splendida giacca gialla!!!

Abbiamo fatto un bellissimo percorso, che ha portato lei a ringraziarmi più volte, ma come capita spesso con i miei pazienti, anch’io la devo ringraziare per tutto quello che mi ha dato e mi ha insegnato. Mi sono chiesta cosa realmente abbia contribuito a questo successo..

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In una serata di personal training, correndo tra i colli, il tramonto, il sudore e l’amicizia..

Forse, mentre mi parlava del suo problema, per la prima volta non si è sentita giudicata: non ha sentito il peso di chi la giudica una bambina che vuole attirare l’attenzione, fastidiosa, delicata, quella problematica. Io in lei ho visto una ragazza fragile, con tanta voglia di libertà e che chiedeva aiuto per un problema più che reale e limitante, sotto tanti punti di vista.

Le feci una promessa: io ce l’avrei messa tutta.

Le chiesi una promessa, a se stessa: di ripartire, con una mentalità nuova.

Promesse mantenute. 🙂

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I suoi messaggi in risposta al collage delle foto di prima e dopo!!