Come biologa, e ancor più come nutrizionista, spesso mi viene rivolta questa domanda. Cosa ne penso io è un discorso lungo, magari ve lo scrivo un’altra volta.
Intanto urge chiarezza su cos’è l’agricoltura biologica. E l’allevamento biologico.
In agricoltura biologica non si utilizzano sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi e pesticidi). Alla difesa delle colture si provvede innanzitutto in via preventiva , selezionando specie rustiche e resistenti alla malattia, e intervenendo con tecniche di coltivazione appropriate: la rotazione delle colture, la piantumazione di siepi ed alberi (che danno ospitalità a predatori naturali dei parassiti), la consociazione (coltivando in parallelo piante sgradite l’una ai parassiti dell’altra). I fertilizzanti sono naturali, il buon letame scartato dagli allevamenti diviene fonte di sostanze nutrienti per il terreno, insieme ad altre sostanze organiche compostate o sostanze naturali vegetali, animali o minerali. Il fine ultimo del biologico è quindi la salvaguardia dell’ambiente, dell’ecosistema. Non la bontà del prodotto finale o la salute del consumatore. Sapevatelo.
Nell’allevamento biologico invece la primaria importanza è garantire all’animale una vita dignitosa. Prendiamo le galline per fare un’esempio. Nell’ Unione Europea lo spazio a disposizione di una gallina ovaiola è di ca 450 cm quadrati. In un foglio da fotocopie ce ne sono 620. Pertanto nello spazio di un foglio protocollo, con la benedizione europea, passano l’intera vita tre galline. Con l’avvento del biologico sono state stillate varie leggi, fra cui: uno spazio maggiore, il divieto di tagliare il becco, bruciare i tendini delle ali, mettere un paraocchi per non distrarre dall’unica cosa che devono fare, mangiare; è vietato l’uso di sostanze che favoriscano l’appetito o la crescita oltre la naturale concezione. è vietata l’alimentazione contro volontà (un cinque ai francesi e al loro foie gras) e i mangimi devono provenire da agricoltura biologica, di cui sopra. La tutela della salute degli animali si basa sulla prevenzione, su condizioni di allevamento che garantiscono un’elevata resistenza alle malattie e con un’alimentazione equilibrata secondo i fabbisogni.
Eventuali parassiti che possono sfuggire al controllo diciamo “naturale” durante la produzione (dal momento che alcune sostanze sintetiche erano nate per abbatterli, anche se poi sono state abusate) sono rimandati al tuo sistema immunitario. E spero che tu stia facendo una vita altrettanto dignitosa, con lo spazio giusto per te, con le giuste ore di sonno, senza sostanze farmaceutiche che alterino i tuoi naturali meccanismi fisiologici, mangiando bene e secondo i tuoi reali fabbisogni, così da stimolare le tue difese naturali.
Ma ci si può fidare? Ni. L’agricoltura e l’allevamento biologico, a differenza di quelli convenzionali, non si basano su dichiarazioni dell’azienda ma su un Sistema di Controllo Uniforme stabilito da appositi regolamenti. La legge prevede che l’organismo di controllo sia indipendente e non schierato “dalla parte dei produttori”. Secondo voi, c’era bisogno di scriverlo? é come quando nei bagni delle donne scrivono “non gettare gli assorbenti nel wc” e ti chiedi perché, e la risposta è che ignoranza e delinquenza sono parte di questo mondo. Quindi sì, fidatevi di chi potete guardare negli occhi, o di aziende con un grande nome (perché non potrebbero mettere a rischio un impero se venissero scoperti), meno di chi si improvvisa “biologico” o sottomarche dalla dubbia provenienza. E amen, non lo saprai mai con certezza.
Fidati di una mela ammaccata.