
Questa è la storia di una ragazza normalissima , come mi disse lei alla prima visita.
Una ragazza intrappolata in un blocco mentale che le impediva di affrontare frutta e verdura, se non erano completamente frullate e mescolate ad altre cose. Mi raccontò del suo continuo disagio nell’essere ormai donna, professionista, moglie e magari in futuro madre, e convivere con questo fardello, che le impediva ogni giorno di viversi a pieno i momenti di convivialità con amici e parenti.
Il problema era perlopiù legato alla consistenza e all’ingestione di frutta e verdura, che le provocava un immediato senso di soffocamento e repulsione. Ma desiderava tanto spogliarsi di questo impiccio, ma ancor di più di quell’etichetta che le avevano cucito addosso: “la bambina capricciosa”.
Questa meravigliosa ragazza in sei mesi ha perso molte cose:
- Ca 10 kg
- 12 cm nel punto vita
- 15 cm nel ventre
- 16 cm nei fianchi
- 14 cm nella coscia radiale
- 8 cm nel ginocchio
- + di 6 cm nelle braccia

Ha perso la convinzione che ormai le cose sarebbero rimaste così per sempre;
ha perso la paura di lanciarsi in quello che nella sua testa sembra spaventoso;
ha perso le catene che la tenevano legata ad una situazione diventata per lei “normalissima”.

Ma ha anche acquisito altre cose:

- Un corpo con delle forme più armoniose
- La libertà di mangiare un po’ di tutto
- Il piacere di alcuni alimenti, nel loro gusto che ormai aveva dimenticato e nella loro comodità di preparazione
Ha recuperato la stima di sé e una sicurezza nuova, come figlia, sorella, moglie e professionista;
ha ritrovato la voglia di osare e chiedersi di più nella vita;
ha acquisito la consapevolezza che niente è automatico, ma tutto dipende dalla nostra volontà.
Il prima e dopo, con una splendida giacca gialla!!!
Abbiamo fatto un bellissimo percorso, che ha portato lei a ringraziarmi più volte, ma come capita spesso con i miei pazienti, anch’io la devo ringraziare per tutto quello che mi ha dato e mi ha insegnato. Mi sono chiesta cosa realmente abbia contribuito a questo successo..

Forse, mentre mi parlava del suo problema, per la prima volta non si è sentita giudicata: non ha sentito il peso di chi la giudica una bambina che vuole attirare l’attenzione, fastidiosa, delicata, quella problematica. Io in lei ho visto una ragazza fragile, con tanta voglia di libertà e che chiedeva aiuto per un problema più che reale e limitante, sotto tanti punti di vista.
Le feci una promessa: io ce l’avrei messa tutta.
Le chiesi una promessa, a se stessa: di ripartire, con una mentalità nuova.
Promesse mantenute. 🙂
